Il “complesso templare di Karnak” insieme a quello di Luxor, oltre che per le sue estese e imponenti dimensioni, è conosciuto anche per essere uno dei siti archeologici più famosi e rappresentativi dell’antico Egitto. Esso si trova sulla riva destra del Nilo (rispetto alla sorgente) e la sua costruzione, nel suo sovrapporsi di strutture, ha proceduto insieme alla stessa storia dell’antica civiltà egizia (dalla XII alla XXX dinastia), tanto che oggi è molto difficile individuare il nucleo originale, eretto al tempo del Re Sesostri I (regno: 1964 a.C.-1919 a.C) della XII dinastia.
Il tempio di Karnak, “Il grande tempio di Amon” è dedicato ad Amon, alla sua sposa Mut e al loro figlio Khonsu; una triade divina quindi, poiché la triade o trinità costituiva per gli egizi la perfezione.
Dal punto di vista architettonico non si può non rimanere stupefatti dalla maestosità delle colonne e dal viale di sfingi criocefale (corpo di leone e testa di ariete) che unisce il recinto dedicato ad Amon a quello della sua sposa.
Le divinità e la stessa mitologia egizia non sono statiche, ma mutano e si trasformano nel tempo insieme alla storia e alle vicende del paese, poiché esse fanno parte integrante della vita di quel popolo. Così è accaduto anche per la triade divina di Karnak. Vediamo alcuni (ma ve ne sono altri) dei loro tratti essenziali.
Amon, il cui nome significa “il nascosto”, “il misterioso”, “l’inconoscibile”, era un antico dio dell’aria e del vento; Il suo aspetto è quello di un uomo, dalla pelle azzurra come il cielo, che indossa un corto gonnellino e un copricapo cilindrico su cui svettano due piume alte e leggere. Originario di Tebe, dove all’inizio veniva adorato in un piccolo santuario destinato ad assumere poi dimensioni colossali, Amon ascende a divinità suprema quando, dopo duecento anni di comando da parte degli Hiksos sull’Egitto, i principi di Tebe riescono a scacciare gli invasori, divenendo i nuovi faraoni della terra liberata, mentre Tebe veniva proclamata la nuova capitale ed Amon veniva glorificato. Per renderla ancora più potente, la figura di Amon venne fusa con quella del dio solare Ra, entità primordiale e creatrice, divenendo quindi Amon-Ra, divinità suprema equiparabile a Zeus e a Giove.
«Signore di ciò che è, permanente in tutte le cose,
unico in sua natura come il Seme degli dèi […] capo di tutti gli dèi. […]
La tua dolcezza è nel cielo settentrionale,
la tua bellezza rapisce i cuori, l’amore di te fa languide le braccia,
la tua forma bella rende deboli le mani, e i cuori, alla tua vista, ogni cosa dimenticano.
Tu sei l’unico che fece tutto ciò che è.»
(Inno ad Amon-Ra, Papiro Boulaq)
Mut, sposa di Amon, era invece una dea madre associata alle acque da cui tutto avrebbe avuto origine. Inizialmente raffigurata come avvoltoio, fu poi rappresentata come una donna recante in capo le corone dell’Alto e Basso Egitto e un copricapo aureo con le sembianze di un avvoltoio.
Khonsu, cioè il Viaggiatore, dio della Luna, del tempo (in particolare era legato al tempo degli uomini), della guarigione e della giovinezza. Veniva spesso rappresentato come un fanciullo stretto in un sudario e aveva alcuni tratti distintivi, fra cui una ciocca di capelli su un lato, una collana menat e il bastone e il flagello (tipici del faraone); ciò non toglie che a volte fosse rappresentato con la testa di falco o d’aquila, e adornato con il disco solare e la luna crescente.