Il Sigillo degli Dèi: Maat, la verità è leggera come una piuma

Maat, dea della giustizia, rappresenta nell’antico Egitto i concetti di ordine, armonia, equilibrio e giustizia, che sono alla base della vita. Come ordine universale, Maat era responsabile, tra l’altro, anche della disposizione delle costellazioni e delle stagioni.

Maat era una dea antropomorfa, spesso raffigurata con ali fuse alle braccia, una piuma di struzzo in testa, il lungo scettro uas (simbolo di potere) e l’ankh (simbolo della vita etarna). Il suo culto era amministrato direttamente dal faraone e pertanto non esiste un luogo specifico dedicato a lei. Era il faraone che, in quanto intermediario fra gli uomini e gli dèi, aveva facoltà di mantenere l’ordine e amministrare la giustizia.

Secondo il mito cosmogonico Atum-Ra, creatore unico di ogni cosa, si manifesta sulla collina sorta dalle acque primordiali del Nun (l’oceano primordiale, padre di Ra), solo dopo aver messo Maat al posto di Isfet, il Caos, distinguendo chiaramente fra l’ordine (la vita) e il caos (la morte).Maat è il principio dell’ordine cosmico e solo con esso Atum-Ra può iniziare la creazione. Pertanto, sebbene Maat sia figlia di Ra, Ra non può vivere senza di lei, cioè senza l’ordine, definito da un simbolo geometrico, un rettangolo, da cui sorge la testa della dea con la piuma e che delimita anche il Lago della Verità.

Dopo la comparsa di Ra e di Maat, Nun, l’oceano primordiale, si ritira. Il mondo era immaginato dagli antichi egizi come una bolla in mezzo all’acqua, dove Shu, dio dell’aria e dell’atmosfera, tende le pareti della bolla affinché non si rompano. Tutto il mondo, il creato, era in continua tensione fra ordine e caos, fra Maat e Isfet. La scomparsa di Maat porterebbe il caos, Isfet, e con esso la fine del mondo.

Il dio-sole Ra aveva inviato sua figlia Maat fra gli uomini per combattere il caos e la sua antitesi, Isfet, cioè la forza negativa, il disordine.

Maat regolava sia l’infinitamente grande, come il cosmo, che l’infinitamente piccolo, come il singolo uomo. La vita del singolo doveva essere regolata da Maat, cioè dall’ordine, dalla giustizia e dalla verità. Per tale motivo Maat aveva anche un ruolo fondamentale nella pesatura delle anime (o pesatura del cuore) quando il defunto raggiungeva il Duat (l’oltretomba). L’anima del defunto veniva condotta nella sala della “doppia verità”, al cospetto di Osiride e di 42 demoni della giuria, dove era presente una bilancia a due piatti. L’anima doveva quindi pronunciare una serie di peccati che non aveva commesso durante la sua vita e mentre parlava il suo cuore (simbolo dei suoi sentimenti) veniva posto su uno dei piatti della bilancia, mentre sull’altro piatto era posta la piuma di struzzo (simbolo di verità) che Maat portava in capo: se il cuore pesava come la piuma il defunto poteva accedere all’aldilà; se invece era più pesante sarebbe stato divorato dalla “grande divoratrice”, una dea-mostro formata da tre animali molto pericolosi (leone, ippopotamo e coccodrillo), condannando il defunto all’eterna dannazione.

Maat è una dea talmente importante che tutto il mondo, tutto l’universo e le stesse azioni degli uomini e degli dèi devono essere regolate dai suoi principi di equilibrio, giustizia e ordine. Diversamente, contravvenire a questi principi, significava per gli antichi egizi cadere nel disordine e nella disarmonia, conducendo così l’uomo e il suo mondo alla distruzione.

Maat legava tutte le cose in una unità indistruttibile: l’universo, il mondo naturale, lo stato e gli individui. Nel suo essere ordine ed equilibrio, Maat è legata anche alla matematica e alla geometria (nella composizione del suo nome compare il simbolo del cubito, lo strumento di misura lineare degli antichi egizi); non a caso il suo sposo è Thot, patrono delle scienze esatte.